CURIOSITÁ

Esposizione di un'auto storica della Società Automobili Lombarda, modello Esperia, presso Bergamo, in un evento d'epoca decorato con archi floreali. Salone dell’automobile storico con esposizione di vetture d’epoca e cartelloni pubblicitari di noti carrozzieri come Franay, Pourtout e Chapron

Salone dell'Automobile di Parigi

Il Salone dell'Automobile di Parigi è uno dei più prestigiosi eventi automobilistici al mondo, con cadenza biennale, che si svolge nella capitale francese, presso il Paris Expo Porte de Versailles.
È una delle manifestazioni più importanti del settore automobilistico, dove le case automobilistiche presentano in anteprima mondiale nuovi modelli di serie e concept car innovativi. Il salone ha una lunga storia che risale al 1898, quando si tenne per la prima volta con il nome di "Exposition Internationale d'Automobiles", il che lo rende uno dei più antichi saloni automobilistici al mondo. All'inizio era un'esposizione di automobili, biciclette e macchine per la produzione, ma nel corso degli anni si è concentrato esclusivamente sull'automobile. L'evento fu organizzato grazie a Jules-Albert de Dion, uno dei pionieri dell'automobilismo. L'edizione del 1898 si svolse nei giardini delle Tuileries e vi parteciparono importanti case automobilistiche come Peugeot, Panhard, Benz e Daimler.
Per partecipare, le automobili dovevano percorrere un tratto di 23 chilometri da Versailles fino ai giardini, come prova di affidabilità. A partire dal 1901, il salone si tenne annualmente al Grand Palais des Champs-Élysées, dove restò fino al 1962. Da allora, l'evento si spostò al Paris Expo Porte de Versailles, dove si tiene ancora oggi. Nel 1988, il salone cambiò nome in Mondial de l'Automobile e, fino al 1976, si teneva ogni anno. Successivamente, è diventato biennale.

Copertina del programma ufficiale del Gran Premio d’Italia 1921 a Brescia. Include un'auto da corsa, aeroplani e motociclette. Stile dinamico e vivace.

Circuito Di Brescia

Il Circuito di Brescia è stato un circuito stradale utilizzato per competizioni motoristiche a Brescia tra il 1899 e il 1925.
Nel 1907; il circuito ospitò la seconda edizione della Coppa Florio , una prestigiosa gara automobilistica dell'epoca. Nel 1921; il circuito di Montichiari, noto anche come Circuito della Fascia d'Oro , fu sede della prima edizione del Gran Premio d'Italia. La partecipazione delle vetture Esperia a queste competizioni testimonia il legame tra la produzione automobilistica bergamasca e le manifestazioni sportive bresciane. Sebbene le informazioni specifiche sulle performance delle auto Esperia in queste gare siano limitate, la loro presenza in eventi di rilievo come quelli sul Circuito di Brescia-Montichiari evidenzia l'importanza della collaborazione tra diverse realtà lombarde nel promuovere l'industria automobilistica italiana nascente. Questo evento segnò un momento significativo nella storia dell'automobilismo italiano.
• La pagina di Wikipedia Commons dedicata al Circuito di Brescia contiene una serie di immagini storiche, tra cui una ricostruzione del circuito utilizzato per la gara di velocità del 1899.
• Fotografie della gara del 1904 con piloti come Vincenzo Lancia alla guida di una FIAT HP 75.

Manifesto del 1908 per la corsa automobilistica Padova-Bovolenta, con un pilota d'epoca alla guida e testo artistico dell'Automobile Club Veneto.

Corsa Padova-Bovolenta

Nella storica edizione 1908 della corsa Padova-Bovolenta, l'auto Esperia ha scritto un importante capitolo nella storia delle corse automobilistiche italiane. Pilotata da Maccagno Giuseppe di Bergamo, l'Esperia gareggiava nella categoria 3°, riservata alle vetture con alesaggio massimo di 100 mm e peso fino a 950 kg.
Questa categoria includeva altre prestigiose marche come Junior e Itala. La particolarità del formato della gara prevedeva due prove su tratti opposti (Padova-Bovolenta e ritorno), con la classifica definitiva basata sui tempi complessivi delle due corse. Nonostante le difficili condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato la giornata di gara, con pioggia e grandine che hanno reso il percorso scivoloso e complicato dalla folla invadente, l'Esperia si è distinta conquistando la vittoria nella propria categoria.
Maccagno ha registrato un tempo di 7'29" con una media di 80 km/h, dimostrando così l'efficienza e le prestazioni dell'Esperia contro avversari di grande spicco. Questo risultato rappresenta un importante successo per la casa produttrice, mettendo in evidenza le qualità tecniche della vettura nonostante la concorrenza di marche più rinomate nel mondo automobilistico. L'Esperia, pur essendo meno conosciuta rispetto alle grandi case automobilistiche del tempo, ha dimostrato di poter competere al più alto livello. La sua vittoria nella categoria 3° è stata un riconoscimento del lavoro di progettazione e costruzione della vettura. Il successo ottenuto ha permesso alla marca di affermarsi nel panorama automobilistico italiano, guadagnandosi un posto tra i costruttori di rilievo del periodo.
La prova di Padova-Bovolenta del 1908 ha rappresentato quindi un momento fondamentale per l'Esperia, che grazie alla determinazione del suo pilota e alle sue prestazioni tecniche, ha saputo superare avversari più noti e consolidati nel mondo delle competizioni automobilistiche.